| Quando la pesca era vera e sentita da tanti, quando per trovare un posto libero per poter pescare, in primavera, dovevi andar via da casa prestissimo ed il fiume, il caro vecchio fiume che scorre da sempre ed ha visto generazioni di pescatori tentare la sorte nella speranza di portare a casa un pesce, era uno dei posti più desiderati dai bambini, lungo le rive si scorgevano ovunque le sagome delle bilance.
Il palo fisso che si protendeva trasversalmente sull'acqua, i tiranti che lo tenevano ancorato a due alberi, la carrucola e la protagonista principale di quei tempi: la rete tenuta aperta dai ferri a croce.
Era una pesca cui si dedicavano tutti. L'anziano che si portava la sediolina pieghevole, l'adulto esperto, il gruppetto di bambini che, a fatica, piazzava la bilancia o usufruiva di una fissa, rallegrando con le loro voci l'ambiente fluviale.
Ognuno aveva la sua tecnica e le sue teorie che poi rappresentavano in chiave alieutica i rispettivi caratteri: c'era il riflessivo che tirava su la rete ad intervalli lunghissimi, l'irrequieto che lo faceva troppo spesso, il pratico che dosava la frequenza delle tirate con le condizioni di tempo e d'orologio.
Era davvero divertente vedere i ferri della bilancia muoversi appena spuntavano sulla superficie dell'acqua, voleva dire che qualche grosso pesce era rimasto imprigionato nella rete. Che bello quando, con un solo colpo, si prendevano tre o quattro grandi tinche!
E che soddisfazione osservare la nassetta metallica riempirsi di gustosissimo pesce fresco che avrebbe fatto la gioia delle nostre mamme al rientro a casa!
Bei tempi. Tempi di gente semplice. Gente che non c'è più.
Il maresciallo dell'aeronautica in pensione, con i suoi baffoni bianchi, che faceva a corse con noi ragazzini, trafelato per il suo pancione e gli impicci che si portava, per poterci fregare il posto, la mitica Punta, ossia la lingua di terra posta tra la confluenza trai due fiumi della mia terra, dove si narrava di catture leggendarie di lucioperca e di carpe; il portantino dell'ospedale, da noi preso costantemente in giro per il suo improbabile parrucchino, unica ostentazione di questo pover'uomo che girava sempre con la stessa giacchetta, sia che andasse a pesca sia che uscisse a chiacchierare in piazza; il nonno di uno di noi che cercava di depistare il nipote che sapeva nostro informatore, indicando sempre un posto opposto a quello dove aveva deciso di andare...
Si, era un altro mondo che non esiste più, ma io sono contento di averlo conosciuto.
Edited by leuciscus - 21/4/2008, 16:32
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)..ma ieri volevo godermi il sole e l'arietta fresca! però era uno spettacolo vedere come se la godevano quei 4 amici..tra un "dam da pjer" (dammi da accendere) e un "tira so'l caric" (butta giù il carico.....perchè si sono fatti pure la briscola!!1), hanno passato una mattina tutti insieme, lontano per un momento da tutti i pensieri! Nick.
