In passato anch'io pensavo che fossero migliori fili sottilissimi ed invisibili.
Non è sempre vero.
E' come credere che per far abboccare i pesci bisogna nascondere l'amo coprendolo completamente. Sono le convinzioni primordiali che qualsiasi pescatore, specie in tenera età ed alle prima armi, tende a far proprie e a custodire come verità assolute.
Poi ti accorgi che se il bigattino, anziché calzarlo sull'amo come un calzino, lo appunti alla coda, in mezzo ai due "occhiolini" che ha nella parte finale più larga, si muove con maggiore naturalezza e i sospettosi cavedani di torrente abboccano come allocchi; o che da quando metti il mais sul capello e lasci l'amo dell' 1 scoperto e ben visibile prendi molte più carpe di quando, seguendo il consiglio dei vecchi, mettevi tre chicchi sul filo e gli altri a coprire completamente l'amo.
Ma torniamo ai fili. Secondo me è inutile e controproducente scendere sotto un certo diametro. Personalmente non scendo mai sotto allo 0,10-0,12 nella pesca a passata e, nella pesca a fondo, monto un finale della stessa sezione della madrelenza, ossia 0,35.
Uso normalissimi fili con buon carico di rottura, da testare sul campo (non fidatevi mai troppo di quanto c'è scritto), senza badare alla marca.
Ci sono fili di marche sconosciute ottimi (ne ho uno che uso per la pesca a fondo di non ricordo quale ditta, "gommoso" e "pastoso", davvero il massimo per le mie esigenze) e che costano il giusto.
Non fatevi abbindolare dalla grancassa del mercato. Un buon filo normale è in grado di farvi portare a casa qualsiasi preda e ad un costo inferiore, anche molto inferiore rispetto ai vari trecciati-fluoro-superspaziali.